4. Le ottiche Leica sono le migliori? (C-Y)

4. Le ottiche Leica sono le migliori? (C-Y)

Vintage

Leone

Le rinomate ottiche Leica

Come detto, le reflex Leica, pur avendo venduto bene, non hanno mai avuto realmente un gradimento paragonabile a quello delle più affidabili M a telemetro. Le ottiche invece, sia M che R, hanno sempre goduto giustamente, di grande fama e apprezzamento. Ma anche qui, come per le fotocamere, dire che le ottiche Leica, comunque vera eccellenza assoluta del marchio, siano o siano state sempre “LE MIGLIORI” è un azzardo, e in realtà non è così.

DOMANDA: ma perché quasi sempre chi usa Leica afferma con convinzione che le ottiche Leica siano le migliori?

RISPOSTA: per vari motivi.

1. innanzitutto perchè effettivamente sono molto buone e fra le migliori. Dunque, per un super fan del marchio il passaggio da essere "fra le migliori" a essere "le migliori", è breve, e lieve.

Poi, se intellettualmente onesto, perché perdutamente innamorato del marchio e poco informato su tutto il resto.

Ribadisco questo punto. Molto spesso chi esalta i prodotti Leica non sbaglia dicendo che siano ottimi. Sbaglia invece, per poca competenza, quando sostiene che siano in assoluto i migliori, cosa che molti erroneamente pensano.

2. Perché quasi sempre non si possiede sufficiente conoscenza degli altri sistemi.

Banalmente perché anche gli altri prodotti top costano molto e non è facile avere tutto, quindi l’appassionato leicista in realtà, molto spesso, non lo sa.

3. Quando dice che ha provato anche altro, quasi sempre non lo ha fatto come si deve, fino in fondo.

Solitamente non ha speso le cifre “Leica” per materiale Canon, Contax, Nikon o altro.

Di solito gli appassionati Leica provano altri corredi quando si trovano in una fase in cui vogliono risparmiare.

“Se no tanto vale comprare Leica” dicono. In pratica vorrebbero trovare materiale di altri marchi a livello dei Leica, pagandolo però la metà o un quarto, o ancora meno. Da cui nascono poi almeno altre due pretese.

La prima, credere di conoscere così finalmente senza limiti il livello dei concorrenti. Per poi tornare a Leica potendo dire di avere provato anche altro. Ma di non essere rimasti soddisfatti, e dunque potere continuare ad esaltare Leica.

Il fatto è che l'appassionato leicista ha come una predisposizione interiore per Leica, per cui, anche quando riscontra superiorità in altri materiali, non ne rimane mai veramente soddisfatto, e torna comunque a Leica.

La seconda, di poterli considerare più scarsi laddove si ravvisi un livello inferiore (ma sempre non avendo provato il livello davvero elevato della concorrenza). E sempre ammesso di avere la competenza necessaria per fare questi “confronti”. Perchè molto spesso la molla che spinge il principiante a comprare Leica non è tanto l'esigenza di un prodotto con caratteristiche superiori, quanto una ricerca di distinzione, una voglia di elitarismo.

SISTEMA CONTAX

Dunque molto spesso, l’appassionato pensa che Leica sia il meglio, tout court. Questo non sempre è vero, come vedremo.

Ad esempio, rimanendo sempre in ambito reflex, confrontiamo il marchio concorrente per eccellenza di allora, Contax, con ottiche Zeiss, tutte progettate e costruite direttamente, o su licenza dalla Yashica.

Nel catalogo Contax-Yashica, negli anni, si potevano individuare almeno tre serie di prodotti. Una intermedia molto buona, di livello praticamente pari e di costo pari o inferiore ai Leitz R, ma capace di dare parecchio filo da torcere, a livello di resa: 18/4, 25/2.8, 50/1.4, 85/1.4, 180/2.8, 300/4, e una serie di eccezionali zoom, 28-85/3.3-4, 35-135/3.3-4.5, 80-200/4, 100-300/4.5-5.6. Una vasta scelta, a prezzi medio-alti, con alcune eccellenze assolute che battevano puntualmente gli omologhi Leitz, tipo i grandangoli e gli zoom.

La stessa cosa avveniva a livello di corpi macchina. Oltre agli economici, ma dignitosi Yashica, vi era una serie di corpi, abbastanza costosa, ma non inavvicinabile. Da quelli totalmente manuali (S2 ed S2b), parzialmente manuali (139, 159) ad altri molto sofisticati e prestanti (137, 167, ST, RX, etc.) con motore incorporato, in varie categorie di prezzo, comunque sempre elevato. Anche questi di livello molto vicino ai corpi Leitz.

Di solito, i leicisti in libera uscita, pescavano qui, o addirittura nella serie ancora inferiore, quella proprio “economica”: 28/2.8, 35/2.8, 50/1.7, 85/2.8, 100/3.5, 135/2.8, 28-70/3.5-4.5, 200/3.5, 200/4, costruita su licenza dalla consociata Yashica in Giappone, e laddove comunque non mancavano eccellenze come, al solito grandangoli e zoom. Anche alcune di queste ottiche spesso battevano i Leitz omologhi, come l’eccellente 28/2.8 e ovviamente lo zoom 28-70 (non ci voleva molto a battere il Leitzino-Sigmino 28-70, modello I e modello II😊). E corpi macchina molto belli e con prestazioni sempre elevate. Ma comunque, fino a questo livello il divario di qualità, tipologia e costi non era tale da far vacillare i super appassionati del marchio Leica.

La serie esoterica di Zeiss.

Ma vi era poi un’altra serie, quasi segreta, tanto era difficile vedere materialmente questi prodotti. Vantava corpi e ottiche realmente “esoterici”.

Acquistare al tempo una Contax di queste, tipo la professionale RTSIII o la autofocus XA, non era uno scherzo. Già queste due, coi contenuti tecnici elevatissimi che avevano, erano ancora più costose di una già molto costosa R9.

Aggiungiamo la serie di obiettivi top di Zeiss, alcuni dei quali, caratterizzati oltre che da elevatissime prestazioni, anche altamente innovativi, entrati nella leggenda in alcuni casi. Tutti rigorosamente Made in Germany, per chi esigeva il blasone assoluto. Un intero sistema composto da ben 15 obiettivi ciascuno realmente top assoluto nella propria categoria, sia otticamente che meccanicamente.

Quasi tutti nemmeno presenti nel catalogo Leica e, se presenti, spesso costruiti da altri e nettamente inferiori come resa.

16/2.8 fish-eye, 15/3.5, 21/2.8, 28/2, 35/1.4, 55/1.2, 60/2.8 macro, 85/1.2, 100/2, 100/2.8 macro, 135/2, 200/2, 300/2.8, 35-70/3.4, 70-210/3.5.

Ebbene, un sistema così composto (anche solo una di queste macchine, e solo alcuni di questi obiettivi, in base alle proprie esigenze, anche senza scomodare i costosissimi supertele 200/2 e 300/2.8) già era economicamente fuori dalla portata, se va bene, del 90% dei pur facoltosi utilizzatori Leica, in quanto parecchio più costoso.

Negli anni 90, la produzione di questi due medi tele, 100 e 135 Planar f2, fu inspiegabilmente interrotta. Ne seguirono vibrate proteste da parte della clientela, soprattutto orientale, a quanto pare. Al che furono rimessi in produzione, a prezzo aggiornato, oltre quattro milioni di lire l'uno.

Questa serie di obiettivi stratosferici, si poneva al livello più alto possibile ed era riservata a un’utenza ancora più esigente e facoltosa di quella Leica. Tutti rigorosamente progettati e costruiti direttamente da Zeiss in Germania, niente "fantasiose collaborazioni" con questo e quello. Nel momento in cui venivano introdotti a catalogo, erano il meglio in assoluto disponibile in commercio a livello mondiale. Solo dopo tempo, a volte molto tempo, anche decine di anni, e rimanendo comunque un riferimento, solo alcune di queste ottiche sono state prodotte e raggiunte da altri produttori. Leitz compreso, ovviamente.

Molto spesso, oltre all’utente abituale che cercava proprio quel prodotto, l’utente Leica poteva anche essere un appassionato, oltre che abbiente, non molto competente. Che desiderando grande qualità, proprio per carenza di competenza sceglieva Leica. “Compro il meglio che c’è così sono a posto”, questo il ragionamento.

Chi sceglieva la serie esoterica Zeiss, invece, difficilmente mancava di competenza, anzi ne aveva eccome, e oltre ad avere robustissimi mezzi, sapeva esattamente cosa voleva. Oltretutto, mentre il materiale Leitz era facilmente disponibile nei giri dell'usato, o comunque normalmente presente nei negozi, quello di questa serie era sempre come invisibile, immateriale. Di questi pezzi ne vedevi 1-2 alle fiere, ben chiusi in teche "blindate" le cui chiavi erano custodite da un solo soggetto che ne era responsabile unico. Per farsene mostrare uno bisognava superare una certa ritrosia degli addetti del tempo, preoccupatissimi che non venissero maneggiati troppo a lungo. Se chiedevi anche un corpo macchina su cui montarli, quasi svenivano e ti guardavano malissimo. Infatti conveniva arrivare già col proprio corpo, così dimostrando anche di essere realmente utenti Contax.

In ogni caso questi prodotti non erano mai regolarmente in vendita nei negozi. Per averli, andavano ordinati.

Il che esponeva a lunghe attese, e al prezzo di listino, molto più alto di quello “street”.

Insomma, una serie talmente prestante, costosa ed esclusiva, questa sì veramente al top assoluto, che molti non ne erano, e non ne sono, nemmeno a conoscenza😊.

Voui lasciare un commento?

Accedi    Registrati

Fin dagli anni 70, ho vissuto la fotografia in silenzio e solitudine, come ricerca personale. Ora ho modo di condividerla con mio figlio e tanti amici, il modo migliore per praticarla