In attesa che i tradizionali marchi “inventori” della focale 500mm (Canon in testa, a seguire Nikon e anche Pentax, fra i più diffusi e conosciuti) si pregino di dare alle masse in trepidante attesa la loro versione del moderno supertele 500mm versione mirrorless (se mai si degneranno di farlo), marchi del tutto inattesi, o quasi, ce ne hanno fatto dono.
In ordine di tempo Sigma, col suo 500mm F/5.6 (S) - AF DG DN OS. E poi Fuji, con ben due modelli, il FUJINON XF500mmF5.6 R LM OIS WR per il sistema XF in formato aps-c, e il GF500mmF5.6 R LM OIS WR per il sistema GF in formato ff+, il medio formato di Fuji (praticamente lo stesso obiettivo, anche nella denominazione).
Sigma in passato aveva già elargito diversi 500mm agli appassionati (ne ricordo almeno 3, un f8 compattissimo e leggerissimo degli anni 90, e due f4.5, nella media come dimensioni e peso, tutti di ottima qualità ottica).
Fuji è stata una piacevolissima e inedita sorpresa.
Specifiche
Cominciamo col dire che, in qualche modo, come minimo, questi tre obiettivi sembrano molto legati tra loro, in quanto presentano:
- Stessa lunghezza focale, 500mm.
- Stessa luminosità, f5.6.
- Stesso peso, (che oscilla tra 1335 e 1375, cioè differiscono al massimo di 40g).
- Stesso diametro, (tra 104 e 108 mm, cioè differiscono al massimo di 4mm).
- Stessa lunghezza, (tra 235 e 247mm, un range di 12mm, poco più di un centimetro).
- Stesso tipo di movimentazione, motore lineare.
- Stesso diametro filtri, 95mm.
- Mettono a fuoco ad una distanza abbastanza simile.
- Stessa tempistica, usciti tutti e tre nel 2024.
- Sono contemporaneamente disponibili.
Insomma, sembrano praticamente uguali.
Lo schema ottico non è lo stesso, ma globalmente differisce di poco, 20 lenti in 14 gruppi per Sigma, 21 lenti in 14 gruppi per i Fuji. Poi, lente per lente, ci sono differenze.
Insomma, se è vero, citando Agatha Christie, che “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova», qui le coincidenze sono addirittura 10, come non pensarci? Niente di male, eventualmente una semplice sinergia, ottima per abbattere i costi.
Pur essendo lo schema ottico diverso, gli altri 10 parametri rimangono uguali. E in sintesi si somigliano terribilmente. Quanto meno l’ispirazione, o una determinata condivisione saranno state comuni. E comunque, avendo comune tutto il resto, si tratta di una bella collaborazione. In quanto la parte ottica è ormai la cosa meno problematica da realizzare. Tutto il resto invece, soprattutto l’af, non è alla portata di tutti.
Li abbiamo provati tutti e tre, purtroppo in una location inadatta all’uso di supertele, sia per mancanza di soggetti idonei, ma soprattutto per l’illuminazione, totalmente insufficiente. Anche fuori, purtroppo, c’era la classica giornata milanese, uggiosa e buia. Per cui non posteremo praticamente scatti come in altre occasioni più fortunate.
La prova non è stata lunghissima, ma comunque sufficiente per farcene un’idea abbastanza chiara. Nessuno ci ha fatto fretta e abbiamo restituito quando abbiamo voluto.
Il test ha riguardato principalmente un paio di cose, la nitidezza, innanzitutto, ma anche rapidità e precisione af. Per quanto riguarda controluce, aberrazioni varie e quant’altro, ci vuole non tanto tempo, quanto illuminazione adeguata, cosa totalmente assente. Si tratta di test meno impellenti, a mio avviso, in quanto materiali comunque di alto livello, e prodotti da costruttori di rango. In ogni caso, se avessero avuto qualche grave difetto, col web la cosa si sarebbe risaputa alla velocità della luce.
La focale 500mm
Finora, a parte il 500/8 Sigma degli anni 90, è sempre stata un’ottica specialistica, destinata principalmente allo sport e alla fotografia naturalistica. Con la luminosità f4 o f/4.5, elevata per un 500mm, si è sempre trattato di un obiettivo costosissimo, al tempo alcune versioni hanno superato i 10 milioni di lire e anche i 10k€. Grande e pesante, oltre 3 chili. Inizialmente, non reggeva bene i moltiplicatori, che erano molto scarsi, ma solo perché le case erano parecchio restie a darti un altro supertele con pochi soldi. Per cui i primi moltiplicatori seri, i Nikon TC14 (1.4x) e TC301 (2x), dedicati ai supertele, costavano un occhio della testa, Anche se ora si trovano usati a 100€, al tempo arrivavano anche a 1.5 milioni di lire, ed erano solamente manuali. Ora invece le cose sono molto cambiate, e un moltiplicatore costa molto meno di un tempo, pur essendo di qualità molto superiore.
Nel panorama dei supertele degli anni 80-90, quando ci fu il primo salto di qualità e divenne molto più diffuso, il 500mm giocava un ruolo molto particolare e importante. Le focali canoniche dei supertele solitamente erano 200/2, 300/2.8, 400/2.8, 500/4, 600/4. A parte il 200/2, che giocava nel campionato delle ottiche indoor o con iper sfocati, gli altri avevano campi d’azione diversi, a seconda di pesi e ingombri. “Leggeri” 300/2.8 e 500/4 (intorno ai 3kg). Pesantissimi, veri macigni, 400/2.8 e 600/4, intorno al doppio. Il 500/4 (o 4.5) giocava il ruolo di obiettivo più lungo possibile ma ancora trasportabile e utilizzabile a mano libera. E ancora abbordabile come costo. 400/2.8 e 600/4 invece erano poco gestibili e costavano anche qui il doppio o più, di un 500/4, o di un 300/2.8.
C’era in alcuni sistemi (es. Minolta, Nikon, Pentax) un altro competitor, in effetti, il 600mm f5.6/6.3, con dimensioni, pesi e costi paragonabili.
Ma presto ai 100mm in più si preferì il diaframma di luminosità in più (da f5.6 a f4), e il 600/5.6 scomparve per molto tempo, soppiantato dai 500/4. Negli anni 90, ad esempio, conoscevo due fotografi molto noti che facevano gli sport motoristici a livello mondiale, soprattutto moto, ed entrambi prediligevano i 500mm, sia Canon che Nikon, proprio per la maneggevolezza. E lo stesso, raccontavano, molti loro colleghi.
A livello di fotografia naturalistica, in quegli anni la diffusione era minima, assolutamente non paragonabile ad oggi. Comunque il 500mm, anche per i costi, era il più diffuso, e poi si trasportava tranquillamente e alcuni cominciavano a usarlo a mano libera (anni 70-80).
L’introduzione dei moltiplicatori di focale seri, quelli che trasformavano un 500/4 in un 700/5.6 o in un 1000/8 senza perdere tutti gli altri automatismi, soprattutto la importantissima funzione af, permise realmente di avere 3 obiettivi di qualità in uno. E senza un esborso elevatissimo. A questo punto la focale 500mm diventò ancora più ambita. In certi ambiti, anche per l’avvento del digitale che permetteva l’uso di sensibilità nettamente più elevate della pellicola, fu una cosa epocale. In avifauna, ad esempio, laddove i mm non bastano mai, l’1.4x letteralmente saldato all’obiettivo, diventò la normalità. Anche perché maneggiare con successo un 1000mm a mano libera (ma anche da cavalletto) non è da tutti, e poi mentre l’1.4x introduce un calo di qualità minimo, non sempre avvertibile, il 2x solitamente è una mazzata per la resa ottica.
Personalmente, dopo la parentesi col vetusto 600/8 Novoflex, poi Nikkor AIs 600mm f/5.6 IF ED, la focale 500mm non mancò più dal mio corredo. Seguirono Nikkor 500mm f/4 P ED-IF, Nikon AF-I 500mm f/4 D IF ED e Sigma 500/8.
Dopodichè passai definitivamente a Canon col più leggero EF 500mm f/4.5 L USM (1992), poi 500mm f/4 L IS USM (1999) e infine l’ancora attualissimo 500mm f/4 L IS II USM (2011). Utilizzati costantemente con 1.4x e talvolta 2x.
Sigma 500mm F/5.6 (S) -AF DG DN OS
Specifiche:
- 20 elementi in 14 gruppi, tra cui 3 lenti a bassa dispersione (FLD), e 2 super lenti a bassa dispersione (SLD).
- Diametro 107.6mm,
- Lunghezza 234.6mm
- Peso 1370g, L-Mount,
- Diametro 107.6mm
- Lunghezza 236.6mm
- Peso 1365g, Sony E-mount
- Diaframma con 11 lamelle
- Minima distanza di messa a fuoco 3.20m
Attacco L-Mount, Sony E-mount
In questi numeri è già possibile apprezzare le potenzialità di questo obiettivo. Schema ottico di alto livello. Piccolissimo, leggerissimo, quanto un 300mm f4. Un 500mm relativamente luminoso.
Ma per sincerarsi di tutto questo basta guardarlo.
In mano poi è fantastico, sembra ancora più piccolo e maneggevole.Non abbiamo voluto esagerare con a1 o a9III con raffiche da 120 fs! Lo abbiamo provato con una più tranquilla a7r5, a “soli” 10 fs. Af eccellente (anche per le prestazioni del corpo macchina). Non oso pensare con a1 e a9III. Resa ottica altissima. Unico, gravissimo limite, la perdita dell’af coi moltiplicatori Sony. Una limitazione introdotta da Sony per limitare lo strapotere di questo obiettivo. Che infatti con queste prestazioni e, soprattutto, con questo prezzo (ufficiale 3000€, ma che diminuirà ovviamente, anche molto, a mio avviso) avrebbe rischiato di limitare le vendite delle (eccellenti peraltro) ottiche originali. Ma quali ottiche? È inspiegabile. Non ci sono nel sistema Sony obiettivi potenzialmente concorrenti. Solo il 300/2.8, per quei matti che lo comprano per usarlo duplicato (chi scrive, ad esempio 😊). Ma costa più del doppio. Non sarebbe un vero concorrente. Effettivamente, moltiplicabile, sarebbe un’ottica ideale per la montagna, in cui solitamente la luce solitamente non manca. E soprattutto per i rapaci, animali sempre molto diffidenti laddove, anche col solo 1.4x diventerebbe un 700mm f8, ancora gestibilissimo in termini di luminosità, grazie alle macchine attuali. Una bomba, lungo appena 25cm per 1.5kg di peso. Poco più di 2 kg con un corpo macchina e prestazioni stellari, anche senza moltiplicatori. Su apsc poi consente ingrandimenti elevati con compattezza e leggerezza. Disponibile solo per Sony e consorzio L-mount. Dunque utilizzabile su Leica SL e su Panasonic, qui sì, moltiplicabile.
FUJINON XF500mmF5.6 R LM OIS WR
Specifiche:
- 21 elementi in 14 gruppi, tra cui 5 lenti a bassa dispersione (ED), e 2 super lenti a bassa dispersione (SED).
- Diametro 104.5mm
- Lunghezza 255.5mm
- Peso 1335g
- Diaframma a 9 lamelle arrotondate
- Diametro filtri 95mm
- Distanza minima di messa a fuoco 2,75m
Attacco Fujifilm XF
La versione per apsc ha una vistosa livrea bianca brillante. Opaca o comunque meno appariscente sarebbe stata meglio a mio avviso, soprattutto per chi pratica fotografia naturalistica. Ma come ben sappiamo noi fotografi wildlife, alla fine il supertele andrà rivestito con una copertura mimetica, sia per non dare nell'occhio, sia per proteggerlo da urti o graffi, pertanto si tratta di una questione ben risolvibile. Per il resto: piccolissimo, compatto, leggero, non eccessivamente costoso, 3500€. Ineccepibile, bellissimo obiettivo. Fuji ha un ottimo sistema apsc, da adesso ancora più completo, le sue realizzazioni sono veramente buone. L’obiettivo, montato su una aps-c della casa, ha una lunghezza focale equivalente di quasi 800mm (762 per la precisione). Molto intrigante l'ulteriore opportunità di crop con i 40mpx della X-H2, l'unica big-mpx aps-c che offre il mercato. Noi però l’abbiamo provato su una X-H2S, per saggiare la velocità di uno stacked. Af buono, comunque migliorabile. Eccellente per avifauna diffidente, soprattutto rapaci in volo e comunque uccelli in generale, anche molto piccoli da capanno.
Purtroppo in Fujifilm non è ancora possibile scegliere sia velocità che risoluzione, come ad esempio nelle stacked offerte dai big 3 (A1, Z8, R5II), quindi rimaniamo in attesa di tale offerta, che di sicuro prima o poi arriverà. In quel caso, con una accoppiata del genere, anche senza mettere un moltiplicatore, dunque preservando la massima qualità di immagine, si avrà un ingrandimento considerevole. Con i moltiplicatori poi, si raggiungeranno valori elevatissimi. Un supertele estremamente versatile, e di ottima resa, indubbiamente.
FUJINON GF500mmF5.6 R LM OIS WR
Specifiche:
- 21 elementi in 14 gruppi, tra cui 5 lenti a bassa dispersione (ED), e 2 super lenti a bassa dispersione (SED).
- Diametro 104.5mm,
- Lunghezza 246.5mm
- Peso 1375g, L-Mount,
- Diaframma a 9 lamelle arrotondate
- Diametro filtri 95mm
- Distanza minima di messa a fuoco 2,75m
Attacco Fujifilm GF
La versione per ff+ ha una livrea nera opaca, come si deve. Per il resto, anche lui piccolissimo, compatto, leggero, non particolarmente costoso, 3900€. Ineccepibile, bellissimo obiettivo. Anche il sistema GF è ottimo, corpi e ottiche. L’obiettivo, montato su una ff+ della casa, ha una lunghezza focale equivalente di circa 400mm.
Lo abbiamo provato su una GFX100S II. Bella macchina, dimensioni giuste, peso giusto, mirino accettabile. Certo, non una macchina per immagini altamente dinamiche. Insomma, volendo fare sport o avifauna, ci sono scelte migliori. Ma l’obiettivo va a completare un eccezionale sistema di ottiche molto completo e invidiabile. Ed è inoltre il primo supertele af per medio formato mirrorless. Unendo la lunghezza focale spinta, la sicura qualità di una realizzazione ultra moderna, il plus dell’af su un formato così grande, e il mostruoso file da 100mp, ne viene fuori una combo veramente notevole e innovativa. Ci vedo grandi potenzialità, se non proprio a 360°, poco ci manca. Non avessi il sistema Pentax medio formato, un pensiero ce lo farei sicuramente e so che mi ci divertirei alla grande. Ci proverei senz’altro anche con la fauna, ovviamente. Ma la morte sua, lo avessi, sarebbe un certo tipo di paesaggio a distanza, che tanto prediligo. Grandi scenari, isole, mare, tramonti, particolari di montagne etc. Sono quei paesaggi con moltissimi elementi in cui non ci si può avvicinare per la presenza di ostacoli naturali immensi, come grandi bracci di mare, sequenze di montagne, strapiombi, etc. laddove con una visione non abbastanza tele si rischia di inglobare tutto perdendo talvolta interessanti peculiarità. L’af poi sarebbe di non poco aiuto. Non è indispensabile, ma è un altro parametro di cui non tener conto, al fine di aumentare la concentrazione nella scelta dell’inquadratura, operazione molto critica con una focale così spinta e situazioni come quelle descritte.
L’af non è un fulmine. Niente a che vedere con le migliori ff. Però quando aggancia è molto preciso, anche in basse luci, che è ciò che importa veramente in un supertele medio formato.
Avendo per così dire lasciato la palude per le montagne d'Abruzzo, questo 500 sarebbe stato la scelta perfetta se fosse stato duplicabile. Purtroppo il limite imposto oltraggiosamente da sony di perdere l'autofocus con uso di extender lo ha reso molto meno interessante. Aspettiamo il superamento del problema che renderebbe questo 500 5.6 una prima scelta in attesa di un 600 5.6 duplicabile: in tempo di sw come dxo e topaz, avere supertele più ingombranti e luminosi è completamente inutile. Per quanto riguarda il bokeh, l'apposita funzione ai di Photoshop risolve molto bene il problema. La uso frequentemente per migliorare lo sfocato del 200-600.
In effetti è l'unico limite che ha. Si potesse mettere anche solo l'1.4 sarebbe già ottimo. Spero solo che questa limitazione preluda a qualcosa di simile da parte di Sony. Per le mie foto sarebbe ottimo un 600 tipo il Nikon Z ma con le fattezze del 300/2.8 Sony. Magari f5.6 a 1.5kg. Ovviamente costerebbe ben più del Sigma, ma sarebbe una bomba. Già ottimo così, ma con la possibilità di moltiplicarlo. Io lo userei come il 500is2, con l'1.4 saldato. All'occorrenza col 2x in situazioni particolari. Oppure spero che l'impossibilità di moltiplicare il 500 Sigma venga superata o da Sony stessa, o da Sigma o chiunque altro con dei moltiplicatori compatibili.