6. QUALITA' DELLE OTTICHE LEICA

6. QUALITA' DELLE OTTICHE LEICA

Vintage

Leone

Non sono in pochi a credere che le ottiche Leica siano le migliori. Nel senso che ciascuna ottica Leica sia la migliore della sua classe rispetto a tutte le concorrenti. Rimanendo come al solito in ambito Leica R, ad esempio che il 24/2.8 sia il miglior 24 millimetri esistente. Il 28/2.8 a sua volta il miglior 28mm. Il 35 (f2.0 o f2.8) il miglior 35, il 135/2.8 il miglior 135mm della storia e così via, ottica per ottica, focale per focale.

Da sx, 24/2.8, 35/2, 135/2.8, mostri sacri Leitz R
Lo affermano/affermavano nelle discussioni. Lo scrivono/scrivevano su riviste, libri, blog e quant’altro. Molte ottiche Leica sono effettivamente eccellenti. E tutte costruite molto bene. Ma non sempre sono, o non sono proprio, le migliori in assoluto, come molti tendono a credere, e/o a far credere. Tanto per cominciare, come vedremo, un elevatissimo numero di ottiche Leica R non sono costruite da Leica, e queste hanno sempre prestazioni inferiori e spesso sono costruite meno bene degli originali.

Chissà perché, come detto, gli innamorati Leica, la prova di un altro marchio la facevano sempre con i corpi e le ottiche meno prestigiose, e dunque il paragone non era mai significativo.

Perché negli altri sistemi, ovviamente quelli top, ad esempio Canon FD e Contax-Yashica che abbiamo visto, ma anche altri, ci sono state e ci sono ottiche pari e, in alcuni casi, anche migliori otticamente, e costruite almeno altrettanto bene. Ovviamente a costi paragonabili, o maggiori perfino, come si diceva. Ma in realtà a prezzo quasi sempre minore, almeno a parità di focale e luminosità.

Oppure vi erano ottiche con caratteristiche estremamente avanzate che Leica in quel momento storico, per qualsivoglia motivo, non era in grado di realizzare.

Si liquidava sbrigativamente la cosa dicendo con sufficienza che Leica metteva in produzione un certo prodotto solo quando la tecnologia consentiva di raggiungere un (sottinteso, sommo) “livello Leica”, non prima.

Con questo intendendo spesso che determinati prodotti avanzati, talvolta avveniristici, come certi grandangolari o tele e supertele superluminosi della concorrenza, non avessero sufficiente qualità, non essendo altro che gadget buoni solo per attirare l’attenzione.

Cosa assolutamente non vera ovviamente, ma che tornava buona per ribattere agli interlocutori.

Comunque, ho conosciuto realmente appassionati che ogni tanto cambiavano, anche solo per il gusto di farlo. Davano via interi corredi Leica R, e prendevano anche roba costosa di altri marchi. In realtà, quasi mai il vero top, ma in qualche caso sì. Canon FD, di solito, (mai i corrispondenti Zeiss, per via del prezzo), ad esempio 50/1.2 L e 85/1.2 L di Canon, a volte 24/1.4L. E, anche se a denti stretti, ne ammettevano la qualità stratosferica, senz’altro globalmente superiore, e comunque (ciò che costituiva l'ancora di salvezza) non direttamente confrontabili, in quanto Leica non disponeva di ottiche per reflex con tali luminosità, grandangoli f1.4, o normali e medio tele f1.2.

85 f/1.2 e 50 f/1.2, ultime versioni. Gli appassionati Leitz curiosi di verificare seriamente (dunque "spendendo") cosa accadeva in casa d'altri, spesso erano attratti proprio da queste ottiche specialistiche in dotazione al sistema Canon FD
Solo che dopo un po’, questi appassionati, inspiegabilmente (o in maniera spiegabilissima😊), pur dichiarandosi meravigliati e soddisfatti per i risultati ottenuti, davano via tutto e ritornavano all’ovile, ricomprando l’intera attrezzatura Leica, solitamente proprio ciò che avevano dato via per fare il cambio. Rimettendoci l’osso del collo, ovviamente. Ma con la totale approvazione, la benedizione, l’accoglienza affettuosa e il sospiro di sollievo degli amici di marchio per lo scampato pericolo😊.

Segno che molto spesso, se non sempre, non era la ricerca della qualità che muoveva chi acquistava Leica.

In ogni caso, rimane il fatto che la qualità delle ottiche Leica, sempre in senso molto lato e con le dovute precisazioni, rispetto alla produzione concorrente coeva, “globalmente”, cioè in media, effettivamente può essere considerata “al” top. Non “il” top, attenzione, questo solo in qualche caso.

Ma in media comunque sì. Anche perché, poi, pure l’obiettivo meno importante e meno costoso, comunque costosissimo, (soprattutto se costruito effettivamente da Leitz), era costruito al meglio di quello che la tecnica del momento consentiva.

Sempre rimanendo in ambito di ottiche manuali.

Dunque, anche se otticamente non è in assoluto la migliore, anche se non consente di fare foto migliori, con tutte le eccezioni che abbiamo detto, comunque l’ottica Leica è sempre un prodotto di livello molto alto e costruito al meglio.

Coi prezzi di vendita elevatissimi che Leica può permettersi, a quel punto, con la possibilità di rientrare abbondantemente da costi di produzione superiori, costruire un prodotto di eccellenza è ampiamente fattibile. Anche perché, non è che se una cosa viene venduta 10 volte tanto, produrla è costato necessariamente 10 volte tanto, anzi... Quindi alla fine, se il prodotto vende, la cosa risulta pure commercialmente molto conveniente 😊.

DOMANDA: Il costo notevolmente superiore degli obiettivi Leitz, riflette un livello di qualità dei risultati proporzionale al prezzo di vendita?

RISPOSTA: sulla base dell’esperienza fatta con molte ottiche Leitz, no, non lo riflette. Mai.

Le foto non sono mai proporzionalmente migliori. Il 50/2 Summicron, ad esempio, che costa 10 volte un cinquantino f 1.7-1.8-2.0 della concorrenza, non fa foto 10 volte migliori. Capita anzi facilmente che tali foto siano indistinguibili.

Ma questo, oltre ad essere una prerogativa Leica, è un fenomeno comune, nella tecnica. Come dicono sempre i produttori quando informano (sempre, secondo loro, a determinati livelli), aumentare anche di poco la qualità generale porta a un incremento dei costi di produzione elevatissimo. E così poi viene detto agli utenti da parte degli “informatori”. Che una volta erano i giornalisti di settore. Ora sono i vari blogger. E tutti continuano a ripetere la stessa solfa, magari anche senza averne minimamente cognizione e tanto meno esperienza diretta. Sarà vera questa cosa secondo cui aumentare anche di poco la qualità generale porta a un incremento dei costi di produzione elevatissimo? Per esperienza e per mestiere ne dubito fortemente. In qualche raro caso, sarebbe possibile. Un tempo, con meno tecnologia, sì. Ma ora è raro, e non sempre. Basta guardare il prezzo nettamente inferiore delle ottiche concorrenti di pari livello. E comunque l’aumento di costo di produzione non è in relazione al prezzo di vendita, molto più alto per svariati motivi, ma poi, infine, riconducibili sempre allo stesso, il profitto.

Di sicuro il prezzo di vendita non è commisurabile al vero o presunto incremento di qualità, reale o percepita.

A pensar male, potrebbe anche essere perché chi ricerca, anela, ambisce, pretende e acquista determinati oggetti solitamente è abbiente e comunque preparato, o predisposto, a spendere molto, e quindi non bada a spese. Dunque l’industria lo sa e lo spreme. Di fatto è così, non solo nelle apparecchiature fotografiche.

Comunque sia, al di là del livello generale sempre elevato di tutta la sua produzione, va dato atto a Leica che, almeno fino a un certo momento, nel passato, in un passato ormai remoto, talvolta le ottiche Leica abbiano precorso i tempi, e poi siano state un modello e un riferimento per gli altri. Penso ad esempio a tutto quanto è marcato “apo”, un termine che ha fatto sognare intere schiere di appassionati, fra cui chi scrive.

Il "180 apo" di Leitz, una delle ottiche giustamente mitiche del sistema reflex Leica
Quando Leica marcava un’ottica col prefisso “apo”, si trattava sempre di un’ottica stellare.

In ogni caso, voglio sottolineare questa cosa: in termini di risultati, al tempo dell’analogico e del manual focus, assistere ad una proiezione di diapositive realizzate con ottiche Leitz e, forzatamente in quanto impossibile fare diversamente, macchine Leica (e ovviamente con un proiettore adeguato, ossia un Leitz di quelli belli e relativo proporzionato schermo) era un’esperienza in cui la qualità dell’immagine, soprattutto a livello cromatico, era molto apprezzabile, nella maggior parte dei casi superiore alla media.

Ma, ribadisco, superiore alla media, non alla totalità della concorrenza. Con la migliore produzione Canon, Contax, Nikon, Olympus, Pentax, (ribadisco, la migliore produzione, non la roba economica), non è che, in termini di risultati, ci fosse una gran differenza. Se si paragonavano a capocchia, che so, immagini prodotte con 28/2.8-3.5, 50/1.7-1.8-2.0, 135/2.8-3.5 di marchi concorrenti, dunque ottiche di per sé economiche, con gli equivalenti Leica, che costavano anche 10 volte tanto, ok. Ma se si cominciavano a mettere in ballo le serie non economiche, solitamente anche più luminose, le cose cambiavano. Già con gli Zeiss equivalenti poteva pure accadere che fossero meglio anche gli economici.

E poi, come abbiamo visto, innanzitutto i corpi macchina di alto livello, erano sempre superiori. E lo stesso determinati obiettivi, anche otticamente.

Però certo, il solito 50mm f2.0 di Leica, l’obiettivo “più economico” del sistema, era costruito esattamente come tutti gli altri obiettivi Leica, cioè al meglio di quello che la tecnica consentiva, sia meccanicamente che otticamente.

Il "famoso" 50ino f/2.0 Leica R che prendiamo sempre ad esempio. Negli anni 2000 capace di viaggiare vicino anche ai 2 milioni di vecchie lire
Mentre magari quelli di altri marchi venivano realizzati non al meglio della tecnica e non come i migliori del marchio. Alla fine, il risultato era che il Summicron 50mm f2.0, se non sempre otticamente, comunque costruttivamente, globalmente superava qualunque altro cinquantino f 1.7-1.8-2.0 della concorrenza. In quanto questi ultimi, da vendere insieme ai corpi più economici, venivano talvolta costruiti un po’ al risparmio.

Col non piccolo particolare, però, per il Summicron, l’obiettivo più economico, di costare anche 10 volte tanto.

Domanda: ma la concorrenza non era in grado di costruire un 50/1.7-1.8-2.0 della qualità del corrispettivo Leica?

Risposta: certo che sì, ovviamente. Canon, Contax, Fuji, Konica, Mamiya, Minolta, Nikon, Olympus, Pentax, Rollei, Topcon, Yashica e anche altri non ci avrebbero messo nulla a farlo, volendo.

I "50ini" meno luminosi presenti nei cataloghi dei marchi concorrenti, alcuni venduti anche 1/10 del 50/2 R
Domanda: ma se Canon, Contax, Fuji, Konica, Mamiya, Minolta, Nikon, Olympus, Pentax, Rollei, Topcon, Yashica e altri avessero prodotto un cinquantino poco luminoso f / 1.7 - 1.8 - 2.0, buono come il Leitz, costruito bene come il Leitz, bello come il Leitz, quanti utenti di questi marchi avrebbero poi speso 1 milione di lire o più dell’epoca per comprarne uno?

Risposta: ma nessuno, ovviamente😊.

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Fin dagli anni 70, ho vissuto la fotografia in silenzio e solitudine, come ricerca personale. Ora ho modo di condividerla con mio figlio e tanti amici, il modo migliore per praticarla